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Cordialmente: i 5 matti

I 5 Matti

(P) Tutti i testi seguenti sono stati trascritti da:
Giuliano "Rauzer" Sclauzero 1997 -
rzr@triangolo.it
Un grazie enorme dalla Smerding sps !!!

...Al Luna Park
...A Hollywood
...Al casinò municipale
 ...All’ospedale
...Allo zoo
...In discoteca
...I compiti
...A Natale
I 5 Matti e il furto della stella cometa
I 5 matti cambiano vita
...Alle olimpiadi
...In Francia
…Nella bocca del leone
…Alla salvaguardia della propria privacy
…Al manicomio
…Alla casa di tolleranza

 ...Al Luna Park

Ammettiamolo, caro diario, il giovane al giorno d’oggi senza te, come fa? Per dirla tutta, una volta un mio amico senza diario, è morto: tu pensa tante volte, la vita cos’è. Ma ora ti racconto, cara agenda, cosa mi è successo ieri. Insieme con i miei amici del complesso I Mengashosh abbiamo marinato la scuola e siamo andati al luna park: ci avevamo segnalato la presenza del malvagio Dottor Linetti e bisognava pattugliare. Dovevamo fare anche il collaudo dei nostri nuovi superpoteri: l’accendino segreto che quando incendi la scureggia fa la fiamma ossidrica, il gorgoglietto (un liquido insapore, inodore, non potabile e inutile che però fa molta scena grazie al pratico dispenser a forma di Jockelin), ed infine l’avveniristico spalmatore: un meccanismo che rivela la presenza di faccie ostili e le spalma. Siamo lì ai baracconi quando... chi ti incontro, nascosto in un carrellotto del castello stregato? Jamiroquai, pensa te. Jamiro è un amico, e anche se porta dei cappelli da imbecille gli vogliamo bene. Sembrava turbato, e alla vista del nostro spalmatore è scoppiato in lacrime. Lo abbiamo guardato meglio e... ZaZaa! Anche lui era completamente spalmato. Chi è stato, collega !? gli abbiamo chiesto, Quel malvagio Dottor Linetti! ha piagniucolato lui imitando Steve Wonder. Il malvagio Dottor Linetti aveva colpito ancora, spalmando la merda in faccia a Jamiroquai per incolpare noi Mengashosh, ma stavolta non l’avrebbe passata liscia. Per scovarlo ci siamo divisi: Io col geometra Marangoni al Settevolante (le montagne russe a piedi), Cesare e Fausto al Tiro a sogno, dove si colpisce uno che dorme senza svegliarlo, Rock Tanga e Jamiro, al labirinto degli specchi rotti per un totale di settecento anni di guai. Ma il malvagio Dottor Linetti è sempre dove meno te lo aspetti: infatti eccolo apparire sopra il calcinculo travestito da coda di volpe al suono di: Linetti nove e lode. Non mi avrete dannati Mengashosh, il mio piano era perfetto ma voi... Grrrrr! Arrenditi malvagio Dottor Linetti! E’ finita! Niente da fare, abbiamo allora dovuto sfoderare un superpotere segreto tipo Sailor Moon. Potere del cristallo di Spalmo! Cos’è successo: niente, è arrivato un velivolo antincendio Canadear tutto carico di merda, che ha sorvolato il malvagio Dottor Linetti trasformandolo in un pupazzo di neve spalmata, ma quando sono giunti i gendarmi per tradurlo in carcere, quel mariuolo era scomparso: al suo posto, un fantoccio fatto di resi del libro di Lino e la scritta Ha ha, ha ha ha ha, ha ha ha! Ci rivedremo! Diavolo d’un malvagio Dottor Linetti, i nostri sacchi erano pieni di pive, caro diario, ma la minaccia per il momento era cessata. Poi per consolare Jamiro, che era ancora un po’ scosso, lo abbiamo fatto giocare al gioco che vinci il pesciolino rosso e mettendogli la vaschetta come cappello, by Mengashosh e a loro volta by Elio e le Storie Tese.

 ... A Hollywood

Sai caro diario: un complesso giovane non fa in tempo a vendere 80 mila miliardi di dischi che subito arrivano un sacco di, scusate il termine, rompini. Non ti dico cosa è capitato ieri: eravamo lì col chitarrista Cesare, il bassista Fausto, Neneh Cherry e suo fratello Franco quando giunge trafelato l’organista Rock Tanga: Hei Capo! ha detto, poi è svenuto. Niente, l’abbiamo lasciato lì per quelle sei sette ore per fargli capire che non siamo mica i suoi gioppini, poi lui ci ha mostrato il cablogramma di un misterioso produttore cinematografico americano. Cari Mengashosh, diceva il messaggio, venite subito qui ad Hollywood a fare un film Stop. Vi bastano 74 mila spirilioni di dollari? Fai 75! ha detto Fausto, Ok 75, ha detto il messaggio, firmato un misterioso produttore cinematografico americano. Niente, che pizza, che barba, in pochi minuti aravamo all’aeroporto, e dopo pochi mesi partivamo. L’America è grande ma si sa, noi giovani... Infatti ecco gli studios, l’importante però, pensavamo tutti, era essere finalmente lontani dal malvagio Dottor Linetti, che viene sempre a romperci le uova nell’uoviere. In un batter d’occhio abbiamo conosciuto i colleghi del cast: Dillon, Newman e Stone (Matt, Paul e Sharon? No, cari amici lettori: Joseph, Bill e Assunta). Insomma in un’ora, un’ora e quaranta in film era praticamente finito. La storia era che in un posto ci scappava il morto, poi la polizia per non saper ne leggere ne scrivere malmenava tutti. La scena madre era che al commissario, interpretato dalla Cucinotta (Maria Grazia? No no! Proprio il locale) le dicevamo: Tieni giù le mani! Put the down the your hands. A quel punto una serie di esplosioni di ventitre minuti concludeva il film con la scritta Fine interpretata pensate, da Clinton. Siamo pronti per girare quando... DaDaa! Quella che per noi ingenui Mengashosh era la Mecca del cinema, si rivela essere invece... DaDaDaan! il malvagio Dottor Linetti travestito da Hollywood. Stavolta ve l’ho fatta, dannati Mengashosh! ha esclamato il lestofante sfilandosi un grattacielo finto, E adesso vi riempio di battute! Oh no, caro diario, c’eravamo cascati proprio come salami! Pensa che neanche l’America era l’America, bensì un posto poco fuori Brescia. Non ci rimaneva che sfoderare uno dei nostri super poteri tipo Sailor Moon: Potere del cristallo di Brescia! Niente, si sono materializzati dei Miari con una baita (-1-) con cui hanno travolto il malvagio Dottor Linetti, e chi s’è visto s’è visto! Stavamo festeggiando lo scampato pericolo, ma quando gli armigeri sono entrati in baita per incarcerarlo, quel birbante era scomparso; al suo posto, legati ed imbavagliati, i Timoria. Demonio di un malvagio Dottor Linetti, ci hai bagnato il naso ancora una volta, siamo riusciti a scorgerlo appena, mentre si allontanava su un’auto rubata guidata dal figlio di pochi mesi, poi ci siamo rotti i coglioni e siamo andati a casa by tutti quanti ma specialmente by Elio e le Storie Tese.

 ...Al casinò municipale

A volte penso caro diario: ma noi giovani, ma quanto siamo matti! Ma lo sai che riusciamo delle volte a bere anche mezzo litro di birra? Sai che riusciamo delle volte a fare una spaghettata magari all’una di notte? Cioè pazzesco! Io, non per vantarmi, ma un anno al mare ho limonato con tre tipe diverse, per dire quanto sono imprevedibile. Allora, quando ieri i miei amici del complesso I Mengashosh mi hanno detto: Hei capo! Andiamo a far fuori delle decine di migliaia di lire al casinò municipale? Non me lo sono fatto ripetere, perché l’avevo sentito bene, e poi, caro diariaccio, non sappiamo più come smaltire l’introito del nostro ultimo disco Brxzfr, che ha venduto cinque container di copie solo negli ultimi venti secondi. Come se non bastasse siamo sempre all’erta perché il malvagio Dottor Linetti può colpire ovunque e dovunque, anche lì. Abbiamo cambiato i soldi in pesce (fish), e.. via! Il bassista Fausto è andato ai dadi dove devi chiamarti Cesare e trarli. Se vinci vinci, sennò dei congiurati ti pugnalano. Il chitarrista Cesare e il pianista Rock Tanga invece si sono buttati sulla rulotte in cui i nomadi ti cantano Io vagabondo: nessuno ha retto più di cinquanta secondi. Io ero lì ai tavoli del Black Jack gassoso e del Poker senza carte (un gioco sulla fiducia dove dichiari la carta che ti piacerebbe avere) quando chi ti incontro? Il pelato dei REM. Oh, per carità, pelato è un amico, ma quando l’ho visto perdere alle slot machine la bellezza di centinaia e centinaia di lire mi è spiaciuto tantissimo. Tuttavia, un particolare non mi tornava: notavo che le diaboliche macchinette avevano un solo rullo con i simboli anziché i normali tre, che il rullo era inchiodato, che la spina della corrente era staccata, che non c’era la leva da tirare, che funzionavano solo con monete da seicento lire ed erano in fiamme! Mmm, qui gatta ci cova, ho pensato con il mio complesso, e alla vista di un "Crupiè" di lana i nostri dubbi sono diventati certezza! L’intero casinò municipale altro non era che il malvagio Dottor Linetti maldestramente travestito! E’ stato allora che abbiamo detto: L’intero casinò municipale altro non è che il malvagio Dottor Linetti maldestramente travestito! DaDaan! Ebbene sì, dannati Mengashosh! Vi avrei rovinato finanziariamente con giochi truccati, poi il mondo sarebbe stato mio, ma non mi avrete! Hahahaha! Quel poco di buono si era tolto la maschera da tavolo verde e se la stava dando a gambe. Ancora una domanda, malvagio Dottor Linetti! Ok noi, ma perché anche il pelato dei REM? Perché i REM mi fanno cagare! ha risposto lui. E’ stata come una folgorazione, caro diario, per la prima volta in tutti questi anni di lotte e inimicizia eravamo d’accordo col malvagio Dottor Linetti. E allora niente, abbiamo fatto un bel girotondo della riconciliazione, abbiamo menato il pelato dei REM sei contro uno (così per sentirci vivi), poi siamo andati a mangiare una bella pizza: Una pizza si! ha detto lui, Ma in compagnia! Ahh, se ti prendo brutta peste, e giù a inseguirsi by Elio e le Storie Tese.

 ...All’ospedale

Si sa che noi giovani prendiamo molte cotte, andiamo in camera nostra, noi soli dentro la stanza e tutto il mondo fuori, con una mano una mano ci sfioriamo, con l’altra facciamo un segno come dire... Embè? E con l’altra ci tocchiamo poi scriviamo : caro diario, indovina cosa mi va a capitare ieri. Ero li con il mio complesso I Mengashosh quando... DaDaa ! ma purtroppo era tutto un sogno. Mi sono svegliato, mi sono lavato i denti con del cibo (per fare prima), poi con il mio complesso I Mengashosh siamo andati all’ospedale, reparto maternità, a prendere in giro le partorienti. Come mai ? Ti starai chiedendo tu caro diario. Così, senza una ragione precisa. Loro sono state contente, carone diarione, e ci hanno comprato alcune copie del nostro ultimo disco dal titolo Brad Pitt recita in modo orrendo, disco che non esiste neanche però è già doppio platino solo in Brianza. Ma noi, caro diario, eravamo lì solo per il nostro check-up giornaliero, caruccio diariacciaccione, allora ci siamo recati in un’ambulatorio dove ci attendeva il medico legale ; siamo li in sala d’attesa e chi ti andiamo a incontrare ? I Beatles. Roba da non crederci. Se non fosse che lo dico io mi sembrerebbe una palla. Per carità, Beatles è un amico ma, cos’era successo : che il malvagio Dottor Linetti lo aveva aggredito nel sonno con un gavettone di pasta, lui si era preso un bello spaghetto, e se lo era mangiato. Insomma, una vicenda molto triste che fa ridere, ma fa anche un po’ pensare. Comunque niente, sta’ a noi e entriamo : il primario è un primario di età indefinibile, trentanove anni spaccati, ma ci ha fatto dire trentatré ; ci ha fatto spogliare, poi rivestire, poi spogliare, poi ancora rivestire, spogliare rivestire spogliare rivestire spogrivspoglrivspogrivspoglriv, tutto in quattordici secondi : ha dedotto che ci restavano solo dieci - quindici minuti di vita. Mannaggia, caro diario : eravamo seccati, a anche un po’ dispiaciuti, morire così giovani, senza neanche aver conosciuto l’Amore, ma i conti non tornavano. Perché il dottore era così evasivo, perché la sua voce ci era così familiare, perché aveva un cartello con scritto Sono il malvagio Dottor Linetti ? Il dubbio ci ha attraversato la mente come un lampo, infatti l’intero ospedale altri non era che il malvagio Dottor Linetti maldestramente travestito. Anche le partorienti, anche i Beatles, tutti. Addirittura è successa una roba pazzesca : noi stessi altro non eravamo che il malvagio Dottor Linetti maldestramente travestito. Infatti in quello stesso instante i veri noi stessi si trovavano da tutt’altra parte a farci i, scusate il termine, cacchi nostri e non abbiamo neanche sentito il malvagio Dottor Linetti che diceva : Ebbene si, dannatissimi Mengashosh, non ho capito bene cos’è successo ma me l’avete fatta un’altra volta! Noi appunto non l’abbiamo sentito, ma ce l’ha detto un nostro amico by Elio e le storie Tese.

 ...Allo zoo

Caro diario, come va ? E bè insomma abbastanza bene. E le tue pagine eh ? E i tuoi righi eh? E il tuo lucchetto ? Il lucchetto secondo me, è la parte più bella di te : se ho le chiavi ti apro sennò ti scasso. Io su di te ci scrivo con l’inchiostro simpatico, e tu ? Tu ce l’hai un diario, caro diario ? Forse scrivi su di me, e non lo so. Bè, sappi che se devi dirmelo se lo fai, caro il mio diariacciucolo dello, scusate il termine, cacchio... comunque niente. Ieri ero lì con i miei amici del complesso I Mengashosh quando... Dada ! Oh! Non c’è successo assolutamente nulla, cioè pazzesco. Comunque eravamo molto eccitati perché il mostro nuovo disco dal titolo Riminpincciolinini, ha già venduto oltre dodici copie per metro quadro, solo in Molise. Così per festeggiare siamo andati allo zoo. Camminavamo sulle zebre quando... Parabaa! Chi ti andiamo ad incontrare a braccetto di uno Zebù? Tina Turner. Perbacco che pupa, abbiamo detto. A parte la pappagorgia è davvero, scusate il termine, fica. Ma un velo di tristezza le parava lo sguardo : infatti il Namdl (il Nucleo Anti Malvagio Dottor Linetti) aveva segnalato la presenza in zona niente popò di meno che del malvagio Dottor Linetti. La Tinona nazionale era in sbattimento e noi pure, cioè : noi eravamo andati in sbattimento totale Cristo che poi dopo è arrivato uno che ha spalmato tutto un quintale di roba che poi... è un po’ troppo lunga. Comunque, lo zoo è molto bello : il bassista Fausto, in zona macachi si aggirava senza posa ; il chitarrista Cesare invece si aggirava in posa fotografato dall’organista Rock Tanga con una giraffa come cavalletto e una cavalletta come cavallo dei pantalonetti. Quanto ridere, caro diario ! Poi niente, il geometra Marangoni ha ristrutturato i coni di terra delle termiti, e Tina gli ha parcheggiato la macchina sopra (che oca giuliva!). Ma l’intero serraglio reclamava pappa : allora col muletto abbiamo deposto nelle gabbie un po’ di sfarinato organico di mucca pazza : gnam gnam, crunch munch. Eravamo tutti molto soddisfatti, quand’ecco vediamo le ginocchia della Turner fare Giacomo Giacomo, Crriscto! Cos’era successo : alle nostre spalle Pippo, il bonario ippopotamo blu dei pannolini sghignazzava bellamente mentre tutti gli animali si dibattevano negli spasmi intestinali. Btt, Frr, Rrrm, e che scureggie ! e... che puzza ! Qualcosa non andava, mmmm, caro diario : perché l’ippopotamo blu se la faceva, scusate il termine, sotto, dal ridere mentre i colleghi soffrivano ? E specialmente : perché un innocua scorpacciata di sfarinati organici di mucca pazza aveva provocato tutto quel "bailamme" ? Poropopooo ! Che stupidi a non averci pensato prima ! L’ippopotamo Lines altri non era in realtà che l’ippopotamo Linet , alias malvagio Dottor Linetti maldestramente travestito sia da ippopotamo, sia da sfarinati organici di mucca pazza e sia anche da scorpacciata. Arrenditi birbante ! No, dannati Mengashosh ! Ok ciao. Ciao ! e siamo andati a casa senza minimamente cagare Tina Turner, by quei rissosi irascibili carissimi Mengashosh by Elio e le Storie Tese, insomma.

 

...In discoteca

Caro diario, anzi cafarofo difiafariofo (.......) traduzione : ti parlo con l’alfabeto farfallino perché è giovane. Ieri, con i miei amici del complesso I Mengashosh eravamo un po’ down, cos’era successo : il nostro ultimo disco dal titolo Titolo, è soltanto al primo posto delle classifiche di tutto il mondo, che Diogaro, dal secondo posto in giù non c’è neanche nessuno perché minchia comprano anche loro il nostro ! Ma ci sembra poco. Siamo così stremati, caro diario, i continui attacchi del malvagio Dottor Linetti ci fanno stare all’erta ventiquattro ore su una ; le altre ventitre invece facciamo quello che, scusate il termine, ci gira, però è veramente dura. Come dice il detto : Hai voluto la bicicletta ? E adesso prestamela ! Detto fatto, siamo andati in discoteca. Il Calzarello è un locale molto avanti: per dire, hanno abolito i bagni e come divanetti ci sono le turche, tanto per farvi un esempio. E’ trendy a tal punto che non mettono neanche più i dischi : stai li, chiacchieri, se vuoi ti comperi una bibita, insomma un’atmosfera ok. Noi siamo ben visti, tipo che quando arriviamo noi sono capaci di regalarci delle consumazioni, ieri no però, a volte ce le hanno date. Niente, entriamo e... chi ti andiamo ad incocciare ? Cubo. Sticazzi ! Per carità, Cubo è un amico, poi conosce molte ragazze anzi, lavora al Calzarello proprio come cubo-ragazza, nel senso che balla sopra una, tutta rattrappita (fa molta immagine). Il dj si chiama Digio e... niente, non dovendo mettere dischi dà una mano nel parcheggio. Abbiamo ballato molto al suono dei professionisti del pulito che lavavano per terra : al Calzarello, l’afterhour è più presto tipo dalle dieci a mezzanotte perché poi chiudiamo perché abbiamo sonno. Cubo era scatenato, ma anche il geometra Marangoni ci dava dentro ; il chitarrista Cesare era tutta una mossettina, e Rock Tanga in disparte si è fatto l’amore (ecco il perché di quell’organo!). Ma, e il bassista Fausto ? Guardiamo in pista, niente. Al bar, niente. Al guardaroba, niente. In bagno, niente. Nel privé, niente. Fuori niente, giù niente su niente ahh ! A destra, niente. A manca ? Niente. Insomma, in una parola, non c’era. Dove sarà, dove non sarà, caro diario, andiamo letteralmente in paranoia. Quand’ecco... Perepenfete ! Il PR è esploso, e dal suo interno sono apparsi in ordine alfabetico il bassista Fausto (ostaggio), e il malvagio Dottor Linetti. Vi propongo un patto, dannati Mengashosh ! Voi mi formate un assegno da cento, duecento mila lire e io lo libero ! E se non accettiamo ? Non gli faccio niente. Allora non accettiamo ! Caro diario, l’avevamo gabbato un’altra volta. Abbiamo fatto mille feste al nostro amico rapito mentre il malvagio Dottor Linetti, scornato se la dava a gambe inseguito dai gendarmi: che giornatona caro diario ! Ma dovevamo proprio rincasare senò chi lo sente mio padre by Elio e le Storie Tese.

 

...I compiti

Ieri infatti, con i miei amici del complesso I Mengashosh, siamo andati a scuola. Come prima cosa, picchetto violento : chi voleva entrare gli abbiamo spalmato la merda in faccia, chi non voleva entrare gli abbiamo spalmato la merda in viso, agli indecisi, la merda in volto. E loro... Ah ok! A ricreazione abbiamo fatto la pace e anche un po’ l’amore con i "commiri", la bidella, la preside, i primini e alcune professioniste, poi la campanella ci ha portato alla realtà : Driin Driin!! Il provveditorato era in allarme, caro diario, perché negli ultimi giorni sono fioccate minacce anonime firmate malvagio Dottor Linetti, il che ha trasmesso la paranoia a noi giovani che siamo nel periodo della crescita e certe cose ci stressano. Abbiamo "prontato" le prime difese : trincee di cancellini, focaccine antiuomo, dei Ninja, insomma quello che c’era in giro. Nuclei partigiani anti Linetti si formavano spontaneamente un po’ dappertutto : dietro la lavagna, nei bagni, in sala professori. Il chitarrista Cesare e l’organista Rock Tanga organizzavano la resistenza quando ad un tratto... DaDaan ! Compito in classe : Dai no prof. dai... ma purtroppo la scuola, non c’è mica da scherzare. Il bassista Fausto era sconvolto : le ginocchia gli facevano Giacomo Giacomo mentre i genitali Fausto Fausto. Problema : se un lavabo perde un litro in un’ora, quanti mezzi litri perde in due mezze ore ? Tutto andava a gonfie vele finché... DaDaan ! si apre la porta e chi ti entra ? Il barbetta degli "Euritmics", che... niente se ne va subito. La tensione era alle stelle quand’ecco la porta si riapre e compare in tutto il suo fulgore il ministro della pubblico istruzione preceduto, pensate, dalle majorette della reclam dei supermercati dell’arredamento di Fizzonasco : Vengo a portarvi il mio saluto... ci ha detto quell’omone, ...e a tagliarvi i fondi della refezione. Ah, ok. Ma i conti non ci tornavano : perché il ministro si passava nervosamente fra i capelli il pettine di Bettega che copre il grigio e ridona il colore naturale, perché come Bettega era nel pallone e specialmente perché il vero ministro della pubblica istruzione era in quel momento in diretta al telegiornale ? Te lo dico io, caro diario : Non ne ho la minima idea. (-1-) E perché questo e perché quell’altro, e perché su e perché giù e perché a destra e perché a manca, sono arcistufa caro diario, non sono più una bambina, Sono una donna ormai, ho bisogno di spazi, Cribbio ! By il mio corpo, by il mio seno acerbo e by il mio seno maturo totale due seni in una parola, minchia, by Elio e le Storie Tese. [Ah se ti prendo malvagio Dottor Linetti, quanti scapaccioni...]

 

...A Natale

Caro diario, questa mattina come tutte le altre mattine la città si è svegliata sotto una soffice coltre che pare sia neve finta ma in realtà è sperma finto. Si ok, so di averla detta grossa ma la vita è fatta di cose belle e meno belle, e questa è bella. Noi bambini oggi non andiamo a scuola, mica perché è Natale, ma perché siamo di un’ignoranza ributtante. Ti faccio un esempio : 2 + 2 = 30 (neanche dire cinque o undici, trenta). Bon, comunque niente ieri con i miei amici del complesso I Mengashosh abbiamo fatto il presepe : in genere, se hai i soldi, fai il presepe vivente (paghi le pecore, un bue un armadillo, un ruscello una cometa e gli dici : atteggiatevi da presepe), se sei povero, fai il presepe morente (l’asinello lo macelli, la carne avariata la vendi, e quella che ti resta sul groppo ci fai i festoni). Noi eravamo molto contenti in quanto il nostro ultimo disco di Natale dal titolo Pasquale, era il più venduto degli ultimi dieci minuti dopo la compilation Linus 10 Erode, e siccome siamo taccagni, abbiamo stanziato un budget di tre carte. Siamo lì che conficchiamo i remagi quando all’improvviso... DaDaan ! Chi ti incontro? Niente popò di meno che Everything but the girl, quella che durante gli acquazzoni gli piove in bocca, tanto per capirci. Per carità, Everything è un’amica, è ogni qualvolta andiamo da qualche parte è sempre in mezzo ai coglioni, però si sa, lo spirito natalizio e tutto il resto così ce la portiamo dietro e ci fa da grondaia: eh sì caro diario, il Natale è anche questo! Il nostro presepe andava a gonfie vele e con l’aggiunta di un bosco di "Arbre Magique" ed alcune Ninja Turtles il bambinello ci sarebbe stato troppo dentro ! Ma come sempre che due, scusate il termine, balle, c’era qualcosa che non andava. Sta di fatto che la pista "Policar" usata come sentierino dagli zampognari brulicava di una macchinina AlfaSud marrone che sfrecciava a Mac-2 falciando le greggi. Data l’altissima velocità non riuscivamo a distinguere il conducente, ma sembrava un omone dall’apparente età di trentanove anni spaccati, capello perfetto, autobiografia sotto il braccio, figlio a carico, e reddito accertato oltre il mezzo miliardo. Bettega ? Ravanelli ? Mangoni ? No, porcaccia la, scusate il termine, miseriaccia, sempre e soltanto quella peste del malvagio Dottor Linetti in uno dei suoi più riusciti travestimenti. Ma come, anche oggi ? Ebbene si, dannati Mengashosh (ha detto lui inchiodando l’AlfaSud), stavolta però, buon Natale ! e ha sfoderato un pandoro e uno spumante nel Tetrapak che gli aveva dato Cecchetto. Sniff, malvagio Dottor Linetti, questa volta ci hai fatto piangere. Tanti auguri anche a te, simpatica canaglia, ci hai così emozionati che adesso ci andiamo a fare (-2-) l’amore fin quando fa male, fin quando ce ne, by Elio e le Storie Tese.

 

Cinque matti e il furto della stella cometa

Tu scendi dalle stelle, o re del gelo, e vieni in una grotta equipaggiata di Caldobagno. Eh si, caro diario, sono passati i tempi in cui i bambinelli venivano al mondo "all’agghiaccio". Siete mai nati in una mangiatoia ? Primo vi riempite di briciole, secondo ci sono due che vi alitano in faccia che in confronto chi vomita gli vuoi bene, insomma i bambinelli di oggi non sono più quelli di una volta : non gli basta più una zampognetta, un buìno, un’asinelluccio, oggi sanno il fatto loro e al remagio chiedono una mirra chiara media. Così quando stamattina è suonato il telefono, non ci siamo stupiti di sentire dall’altro capo nientepopodimeno che il bambinello in persona, quella vecchia sagoma ! Come và, come butta, come sta la mamma, e come sta il padre putativo, e così via. Per carità, bambinello è un amico, e da quando produce le Spice Girls, è ancora più simpatico. Al telefono però sembrava alquanto preoccupato: gli avevano spento il Caldobagno ? Era passato Erode ? Niente di tutto ciò. Cos’era successo : che niente lui praticamente ieri sera era nato, e fin qui tutto bene, poi qualcuno gli aveva fottuto la cometa. Acc! caro diario, come fanno i pastori a trovare la strada? E quei citrulli dei remagi? E’ molto semplice : con una cartina, ma l’avevano usata per rullarsi una sigaretta e adesso erano senza. Accipicchia caro diario, che guaio! Noi Mengashosh ci siamo subito messi al lavoro anche perché avevamo pubblicato un doppio dal vivo dal titolo Come ti ritrovo quella, scusate il termine, cacchio di stella cometa. Insomma gli uomini giusto nel momento giusto. Il chitarrista Cesare interrogava le pecore, il bassista Fausto cercava il movente, l’organista Rock Tanga arrestava tutti e le Spice Girls facevano le fighe. Che bailamme caro diario ! Tutta Betlemme era sotto sopra, in più si era sparsa la voce che il malvagio Dottor Linetti aveva aperto poco lontano uno spaccio di frammenti di stella cometa rubata, e secondo noi i fatti erano collegati. Siamo andati a vedere e... lì gatta ci covava. Dei tipi sospetti uscivano dal negozio carichi di sacchetti luminosi mentre all’interno una voce familiare diceva : Sono ricco ! Alla faccia di quei super seccatori dei Mengashosh ! Ma quel miscredente sottovalutava il bambinello, e anche se è nato ieri, non è mica nato ieri ! Infatti è entrato nella bottega travestito da Gico e ha chiesto al malvagio Dottor Linetti le ricevute dei pezzi di stella che aveva venduto e quella testina di vitello non ce li aveva. Ah no ? Gli ha detto il salvatore del mondo con una voce che solo lui è capace. Allora fila a rimettere tutto a posto, birbante ! Ok, ok vado, però non è il caso di sgridarmi sempre ! E siccome a Natale tutti perdonano tutti il bambinello ha raccattato su un paio di Spice Girls e gliele ha appaltate a quel bamba del malvagio Dottor Linetti. E a noi ? gli abbiamo chiesto noi Ahh se vi prendo, "bistoli" che non siete altro ! E giù a inseguirci insieme a S. Giuseppe by Elio e le Storie Tese

 

Cinque matti cambiano vita

Anno nuovo, vita nuova, amici nuovi. Basta con quei, scusate il termine, baluba, dei miei amici del complesso I Mengashosh. Ormai avevano fatto il loro tempo, pensate che non avevano ancora visto il film Panarea di Castellano e Pipolo regia di Pipolo e nella mia scala dei valori chi non ha visto Panarea di Castellano e Pipolo regia di Pipolo, per me è un cagone. Pensate che l’altro giorno ho conosciuto una a cui dei drogati stavano rapinando i risparmi di una vita, quando da alcune semplici domande ho capito che non aveva visto Panarea di Castellano e Pipolo regia di Pipolo, ho aiutato i drogati e gli ho dato anche dei soldi miei, come extra per andare al cinema a però vedere quello che vogliono perché, in quanto drogati, hanno delle scusanti. Per cui niente, adesso il nuovo complesso si chiama I Mengashoshi, e anche i componenti sono cambiati : pensate che alla chitarra c’è Cesaretto, al basso Faustolino, all’organo Rocchetto, che stranamente è tutto ricoperto di filo. Come ciliegina sulla torte c’è l’architetto Mangone che fa sempre immagine. Come musica facciamo un genere nuovo, siamo specializzati nel genere New Romantic e i guadagli ce li mangiamo fuori in, scusate il termine, lacca. Ieri abbiamo fatto il primo concerto : siccome siamo multimediali, lo abbiamo fatto telematico : ci siamo collegati via cavo in una cabina telefonica posta nel centro del centro di uno stadio, e attorno sessantamila spettatori sono venuti alla cornetta, e noi gli cantavamo qualcosa. Ogni spettatore aveva pagato circa due gambe, chi non le aveva, gliele abbiamo prestate noi a strozzo. Siccome avevamo solo una scheda da diecimila non siamo potuti stare tanto, comunque tutti ci sono sembrati abbastanza contenti. Anno nuovo, vita nuova, si caro diario, tranne qualcosa che non cambia mai : quell’impiastro dl malvagio Dottor Linetti. I nostri informatori ci hanno messo in guardia sui suoi ultimi travestimenti : pensate che a Capodanno si è travestito da bomba carta, un vero coglione. Altri travestimenti molto belli sono quello da plasma, quello da schermo cinematografico, e quello da puzzetta. Quello da puzzetta è il più insidioso perché cambia forma di continuo, disgraziatamente è capitato in mezzo ad una gara di militari che incendiavano le scureggie con un’accendino, e ha fatto una brutta fine. Alle esequie non pensate che quel birbante abbia (-1-) Infatti all’improvviso è uscito urlando come un ossesso da un bar, e ha iniziato a dire Sono vivo, sono vivo ! Non è vero che sono morto ! E tutti assieme lo abbiamo abbracciato e gli abbiamo detto Si, era uno scherzo ! Ma uno scherzo by Elio e le Storie Tese.

 

...Alle olimpiadi

Te non ci crederai, caro diario, ma ieri con i miei nuovi amici del mio nuovo complesso I Mengashoshi siamo andati alle olimpiadi. Tu dirai : Ma le olimpiadi sono ogni quattro anni ! E io ti dirò : Te non ti preoccupare di quando sono le olimpiadi che diogaro se ti avrebbe mio cugino diocaro diario che ti scriverebbe con lammerda altroché inchiostro (...). Sicché, noi siamo amici del gestore Franchino Olimpiadi e lui ce le fa fare quando ci, scusate il termine, pare, a noi. Subito ci siamo iscritti a tutte le gare comprese tamburello e spalmo a squadre. Il chitarrista Cesarino si è iscritto a pallanuoto come squadra a sé, però con una paperetta. Il bassista Fase ha gareggiato in una specialità di lancio del martello : il Che cosa ne vuoi fare ? L’atleta dice : Datemi un martello ! E i giudici : Che cosa ne vuoi fare ? E tu : Lo voglio dare in testa ecc. ecc. e scegli uno. Il tedoforo era quel pistola del pianista Rococò, con la torcia si, ma elettrica : col fascio di luce ha proiettato in cielo il simbolo di Batman col pipistrello che fa la cacca. Tutti hanno riso, dagli spalti al campo, mentre noi si frantumava record su record : cento metri in macchina, catch femminile, a tanti altri sport che, caro diario, fanno del nostro calcio il più bello spettacolo al mondo. Sai caro diario, che pacchia sentire i muscoli tendersi nello sforzo agonistico vincendo non per giocare, ma per partecipare, ma tu che cazzo ne sai ! Siamo li che ci danno una scariolata di medaglie quando... DaDaan ! Chi ti incocciamo che arriva ultimo a cinquemila siepi? Simply Red. Cioè, simply. In persona. Per carità, Simply è un amico e siccome tra colleghi si fa sempre i paraculi, lo abbiamo salutato e gli abbiamo detto che col rubino sul dente sta bene, per poi sparlarne appena si è voltato. Ma non era tempo di rivalità perché una nuova terribile minaccia ci minacciava : I tamarri dello spot. I tamarri dello spot sono una banda di atleti radiati che seminano il terrone nelle olimpiadi, gareggiando senza regole, fumano correndo, asciugano la piscina, ruttano, a altre cose terribili, capeggiati dal malvagio Dottor Linetti, che gli promette dosi crescenti di doping. Vi prometto dosi crescenti di doping ! Come sconfiggerli ? Gli abbiamo promesso anche noi il doping. Loro hanno abbandonato il malvagio Dottor Linetti promettendo di fare i bravi, ma quando sono venuti a chiedere la giusta ricompensa di doping, sapete cosa gli abbiamo detto ? Mica adesso, doping ! Che scherzo, caro diario. Hanno cominciato ad inseguirci, per darci tanti totò sul sederino, anche il Linetti. Hai capito perchè ? Perché in pratica loro volevano del doping e noi invece gli abbiamo detto Dooping ! Come per dire non te lo do adesso, te lo do dooping ! Minchia che ridere ! By Elio e le Storie Tese.

 

...In Francia

Paris, sce tem, sce tem, punto. Sulle pont d’Avignon (...). Caro diario, avec i miei amici del mio nuovo complessi I Tour Eiffel, siamo stati in Francia. Il nostro amico Cruasetto ci ha invitato a trascorrere migliaia di secondi nella terra della moquette, della toilette, e della fish e noi abbiamo preso la bull o’balz ! Prima di tutto, la Francia è sempre la Francia, a differenza di altri stati che un giorno sono, chessò Austria, e il giorno dopo sono Australia. In Francia si va andando in Spagna, ma fermandosi un po’ prima. Poi quando sei li chiedi, la conoscono tutti. Come si dice : paese che vai, paese che vai. Con le sue stranezze e tradizioni e cazzate varie, per questo in Francia devi essere molto elastico. Per esempio, se incontri un Gendarm, e gli dici : Ie te spalm lammerda sulle visasc, puoi incappare in un arresto. La Francia è composta principalmente da Parigi, il resto non conta un cazzo. Cioè conta, ma in un modo tipo che se uno di Parigi vuole andare, chessò al cinema, o a fare un giro, non è che deve chiedere un permesso a quello di Marsiglia, ci va e basta. Lo stesso vale per gli ordigni nucleari. Niente, siamo li che sgranocchiamo un "puasson", quando chi ti andiamo a sbattere il muso contro? I Fugees, in compagnia di Allarme Progressivo. Per carità, allarme è un amico, ma quando è con gli altri, inizia a far battute che all’inizio sono belle, dopo però basta insomma. Ti dico solo le migliori : Sai qual è l’acqua preferita dai Fugees ? L’acqua Fiuggi. Sai cosa feci quando la prima volta vidi i Fugees ? Fuggi. Sai cosa preferiscono i Fugees tra le pistole e i fucili ? I fucili. Sai di dove sono i Fugees ? Di Foggia. Insomma, come avrai capito, caro diario, non siamo stati fermi un attimo, ma il peggio doveva venire. Niente, infatti ad un certo punto un francese gli ha detto ad un altro : Ha ha, io so che a te ti piace una. Stai zitto che non è vre. Si che è vre! No. Ui. No. Ui. Ah, sce te prend. Insomma per farla breve, tutti i francesi hanno iniziato ad inseguirsi a milioni, e noi tutti giù a ridere...solo più tardi abbiamo capito il dramma che si era consumato : il malvagio Dottor Linetti era penetrato nelle loro case ed aveva rubato tutte le baghette, sostituendole con i resi di Linus chiama Italia. Ma i francesi sono un popolo dalle mille risorse e non trovando più le loro baghette si sono consolati dicendo : Va bien, vuol dir che manscierem il libr, tanto è una pizza. Era l’apice della giornata, un momento molto importante anche per il Linetti, che fa, dice e forca, ma alla fine della fiera è un buon Cristo. Abbiamo festeggiato tutti assieme, anche Allarme, anche quelli di Mururoa che son tutti matti e a "Scirack" gli hanno infilato un atollo su per il culo, ma by Elio e le Storie Tese.

 

…Nella bocca del leone

Eh si caro diario, la fai facile tu, ma c’è stato un tempo in cui avevamo perso ogni certezza: è stato due ore fa. Devi sapere infatti che noi del mio nuovo complesso I Monatti, siamo stati nella bocca del leone. La bocca del leone di per sé, non è quella gran cosa: sai no, carie, piorrea, quelle robe lì, ma questa è speciale: trattasi nientepopodimeno che… il covo segreto del malvagio Dottor Linetti: Una cabina ENEL diroccata, di fronte al mercato del pesce, fish. Per carità, pesce è un amico, ma un po’ mi puzza, dopo tre giorni, come l’ospite. Il covo segreto del malvagio Dottor Linetti è così composto: ingresso, cucinotto, basta. Va detto dire però che il cucinotto è duecentotrenta metri quadri, che per una cabina diroccata alta due metri, larga uno e profonda mezzo, non è male. All’ingresso trovi le pattine di fango, in pratica spalmi il pavimento che diogaro se entrerebbe uno che guarda la piastrella quello fa: che guardi? E lui: Perché, non posso guardare? E lei: Si che puoi guardare, cosi ti specchi e vedi che hai la faccia piena dimmerda. Questo appena entri. L’angolo cottura è dieci gradi: strettissimo, e non cuoce niente. Alle pareti: moquette, arazzi di plastica, e quadri della dinastia Linetti attraverso i secoli: Linio il vecchio ( il pioniere del volo Linate – giù giù fino al Linesio ), alchimista alla corte del Re Sola e inventore della pietra filosofale rotta. Siamo li a rimirare quelle croste quando… Dinn! chi ti incozziamo? Radiothon, in persona. Per carità, Radiothon è un amico anche sta sempre a bussar soldi, ma era lì per una buona causa: fottere tutto in casa Linetti, e col ricavato sconfiggere il bacillo. Abbiamo subito aderito con entusiasmo: il chitarrista Cesena asportava gli ori; l’organista Renatino sradicava i sanitari; i ricettatori giungevano a frotte dal bassista Fesa; l’architetto Mangana era coinvolto come palo, tanto che alcuni cani gli hanno fatto i bisogni. Quando non trovavamo proprio niente, vandalizzavamo, ma sempre con tanto tanto tanto tanto buon senso. L’esproprio procedeva a gonfie vele, la sconfitta del bacillo era imminente: I camion pieni di mercanzia già scaldavano i motori quando il sensibilissimo sistema d’allarme di casa Linetti è scattato, allora cosa abbiamo fatto: abbiamo ciulato anche quello. Poi niente, è arrivato il malvagio Dottor Linetti e… apriti cielo: e di qui, e di la, e non è questo il modo, birbe, ciuloni, vergogna, figli di troia, e tutta una serie di brutte parole che neanche i maleducati. Le lacrime ci rigavano il volto: com’è possibile, dicevamo, che uno non lasci correre quando gli rubano per uno scopo benefico? Insomma per farla breve, ci hanno fatto scaricare i camions e rimettere tutto a posto. Radiothon era tutto mogio, ma siccome il malvagio Dottor Linetti alla fine è un buon diavolo, ha lasciato che gli ipotecassimo il covo, e ci ha dato la firma sul conto, oltre alle chiavi della macchina, che ha detto che se vogliamo possiamo anche spaccargliela, ma sempre a sostegno della ricerca contro il bacillo, by Elio e le Storie Tese.

 

…Alla salvaguardia della propria privacy

Caro diario, ha ha ha, da quando sanno che siamo vip, caro diario, non c’è pace: non c’è uomo, in terra, in cielo, in mare, in campagna dove possiamo riprenderci dalle fatiche della caccia al malvagio Dottor Linetti. Giorno e notte, notte e dì, c’è qualcuno alla porta: e un giorno è il nugolo di ammiratori, il giorno dopo è la gragnola di fans, e il giorno dopo è lo stormo di gente, avanti eri un torpedone che era carico di frutti, ma eravamo alla stazione sì, ma dormivamo tutti. Ieri invece è arrivato un bastimento carico carico carico di. Insomma caro diario, non c’è pace. Cosa ti siamo andati ad escogitare allora noi del mio nuovo complesso Gli escogitilli? Nuovi apparati anti intrusione inventati da noi: in primis, tutta una barriera circostante di cani anti uomo, che sono un incrocio tra un Pitt bull e una bull dell’acqua calda. Cosa fanno, caro diario: ti convincono con le buone, latrando, che tu hai mal di pancia, e ti abbracciano il ventre, una volta li si lasciano morire, però nel giro di dieci, dodici anni, a cinquantacinque gradi costanti. Un’altra trovatona, caro diario, è radere al suolo casa propria, col fumo e tutto, così i seccatori pensano che sei perito nel rogo invece tu vivi nel sottosuolo, e ti nutri di macerie, e dei seccatori ti fai un baffo. Se no, caro diario, c’è il trucco del cappello: tu fai sporgere un cappello da un muro, così il seccatore crede che sei tu come nei film di cecchini, e spara. Il trucco qual è: che il cappello tu in effetti ce l’hai sulla testa che metti che ti prende, tu gli dici: Oh Bamba! Lui ci resta ma male, ma così male, che fa come il soldato Palla di lardo in Full Metal Jacket nelle latrine e dice: Io sono già nella merda! Che fa una roba che quando l’ho visto sono restato male. Niente, caro diario, questi sono i nostri sistemi anti ogni cosa, ma pur tutti insieme non possono nulla contro il genio del crimine malvagio Dottor Linetti. Le ha provate tutte per entrare: dall’abbaino, dal sanitrit, dall’impianto elettrico travestito da spira di rame e ogni volta, caro diario, lo abbiamo gabbato, la testimonia di Geova, e li devo dire caro diario che il chitarrista Cesoia a momenti ci cascava come un , scusate il termine, mammelucco, ma è sempre rimasto fuori. Allora sai come ha fatto a entrare, caro diario? E’ entrato in confidenza: ha cominciato cautamente no, piccole attenzioni, un gelato alla pizza, un bacio sfiorato sul seno, l’antology completa dei ragazzi del muretto. Ci sembrava di conoscerlo da sempre, e abbiamo visto dietro la piega amara del volto, un uomo completo, tipo il carabiniere nella reclam di Frassica: Icom-plimenti! Insomma per farla breve, dieci minuti dopo eravamo già in campeggio assieme dentro in sei in una canadese da due, con lo spazio residuo occupate da resine autoespandenti. Che avventurona, caro diario! E pensare che da piccolo dicevo che non mi sarei mai innamorato e invece guarda oggi by Elio e le Storie Tese. All’improvviso chi ti andiamo ad incozzare? Sting. E niente, è lì.

 

…al manicomio

Finalmente ieri, anzi poche ore fa, per meglio dire prima, parlandoci chiaro, adesso, in pratica fra poco, con i miei amici del mio complesso che, è inutile dire il nome tanto cambia sempre ma oggi è Cartoncini, siamo stati nl nostro luogo preferito del mondo che poi è dove ci mettono sempre ma noi siamo contenti: il manicomio, ma attenzione: mica quelli con I letti di contenzione e la dignità calpestata, uno più tutto matto come noi con tutti gli elementi classici tipo uno vestito da Napoleone, uno col colapasta in testa e altre cose. Eravamo li per il nostro elettroshock del mese che ci permette di essere cittadini a pieno titolo nella realtà che ci circonda. La realtà che ci circonda è molto bella ma anche l’elettroshock, che a noi però lo fanno con le pile da 1,5 perché sennò abbiamo un po’ paura. Le pile, caro diario, sono quelle degli orsetti canoisti della reclam che un po’ se la prendono ma neanche tanto. Il chitarrista Cesira è sempre più lesto: vaga per le parti, e fa scherzi a tutti, altrimenti che matto sarebbe! Uno scherzo che fa è mettere piccole cariche esplosive all’interno di grandi cariche esplosive, così uno fa esplodere quella grande e non si aspetta che dopo il Boom, c’è un ffffft. Che scherzi caro diario! Il donatore di organi Roncolo gira su se stesso come un "Delvisho" mentre nel reparto femminile il bassista Fessa tiene fede al suo nome; quel mignotto dell’architetto Mangione invece prende misure su misure, sia eccezionali che restrittive. Ma quello che ci è successo stavolta, caro mio, ha veramente dell’incredibile: intanto chi ti andiamo a cozzarci contro che neanche a farlo apposta? Quella della reclam in accappatoio che dice: iin alto aaa destra, iin basso aaa sinistra. Per carità, In alto a destra in basso a sinistra è un amico, io per lui mi butterei nel fuoco, così per il puro gusto delle ustioni. Cosicché niente, caro diario, siamo li a zonzo quand’ecco ci accorgiamo che i nostri amici matti sembrano inquieti, qualcosa li turba: la medicina? la mela cotta? la puntura? Niente di tutto ciò. Si era sparsa voce che il malvagio Dottor Linetti sarebbe venuto in visita nell’istituto. Acc. Un malvagio Dottor Linetti fra capo e collo è una granaccia: chi sclerava, chi strippava, chi non ci stava dentro, addirittura In alto a sinistra in basso a destra era diventato In alto a destra in basso a sinistra, per dire la gravità. Allora cosa abbiamo fatto: abbiamo eretto delle barricate di pappagalli e buglioli pieni, lungo tutto il bordo perimetrale. Una fortificazione così non si era mai vista, caro diario. E fu proprio questo che ci tradì: non essendosi mai vista non si vide neanche quella volta; il malvagio Dottor Linetti arrivò indisturbato e la fece da padrone. Ma la fece cosa? Ma la cacca, Ha haha! Eh si! Perché essendo noi matti, le nostre storie vanno tutte a finire così, haha, tanto che cazzo ce ne frega, siamo matti, ha ha haha by hahaha Elio haha e le Storie hahaha Tese haha!

 

… alla casa di tolleranza

Si certo, anche i cinque matti hanno un’anima, però ricoperta di corpo che come l’occhio vuole la sua parte. In contanti? Con un pagherò a sessanta giorni? In natura? Si. Ecco perché poche ore fa, un migliaio circa, siamo stati alla casa di tolleranza. Eravamo io e il mio nuovo complesso I menorches, che miete successi su successi. La casa di tolleranza, come dice il nome, è una casa, con le tendine, le pattine, i tendini e I pattini. Di tolleranza vuol dire che le persone che ci abitano sono pazienti me non è un ospedale. La portinaia ha la minigonna: fiufit che pupa! Quando arriviamo ci accolgono con grida e disperazione che nel loro linguaggio vuol dire: Siamo contente, accomodatevi pure e fate come se foste a casa di tolleranza vostra. I festeggiamenti proseguono con lo scambio di doni: festoni di mutande "Caggi", calzini a rete, perizomi di legno. Ci sentiamo in famiglia, infatti vengono anche i nostri genitori: minchia, che matti! Ma si sa: tale patris tale figlibus, caro diario. Il chitarrista Cesenatico fa come suo solito scherzi su scherzi: il più gradito è quello in cui va dalle mondane col periodo, travestito da salvaslip, agitando le alette sigillapipì, e tutte giù a ridere e a inseguirsi. Il bassista Fosa e l’organista Roccambolesco gestiscono la tratta coordinati dall’architetto Mango. Niente, siamo li che ci stiamo troppo dentro allorquando vediamo spuntare, pensa un po’ chi: Stocazzo! Che mai in questo caso la fa da padrone. Per carità, Stocazzo è un amico e cerchiamo di portarlo sempre con noi vista la presenza di professioniste del calibro di: Ravanella, Petrarca, Pignacolata e altre che conferiscono quel tocco di classe che non guasta mai. Ma l’attrazione principale è senz’altro quella bellona della metres: Lina, della quale si dice intrattenga più uomini lei in un’ora che lei in mezzora. Pazzesco! Cioè siamo rimasti soggiogati dalla sua personalità magnetica, tutta ricoperta di pezzettini di ferro. Il nostro posto nella vita, abbiamo pensato, è accanto a lei. Al diavolo l’industria musicale e il network radiofonico, che non sa neanche andare in tv con il microfono collegato al registratore spento. Si caro diario, ci siamo innamorati, anche Stocazzo. Che fare? Le abbiamo donato fiori, patatine, Colgate, niente, Colgheit, neanche, da quell’orecchio non ci sente. Sapete, ha mormorato, troppe ore con su le cuffie a fare Dj chiama it…dannazione! Mi sono tradita! Dannazione si era tradita! La fatale metres non era una vera fatale metres bensì il malvagio Dottor Linetti travestito da fatale metres. Che pirla! Ormai fallito come malvivente cerca in ogni modo di riciclarsi senza capire che noi gli vogliamo bene lo stesso, anche se non si traveste come un, scusate il termine, invertito. Però ci tocca ammettere che quando si traveste come un, scusate il termine, invertito è pur sempre un gran bel tocco di pucchiacchia by Elio e le Storie Tesse.

 

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